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01.07.2023 08:00

Andar per mercatini e arredare

la sala colazioni

Tavolo sala colazioni

Salotto

Buffet sulla credenza

Tavolo e lapadario

Cucitrice della nonna

Oggi mi siedo alla scrivania della reception e vi parlo di un inverno trascorso a cercare vecchi mobili e ad arredare la sala colazioni.

Il nostro spazio mattutino sono la cucina e la sala colazioni. Qui è dove io e Anna ci incontriamo e ci diamo il buongiorno, dove prepariamo il buffet per la vostra colazione. Mettiamo sul fuoco la moka, scaldiamo il latte e l’acqua per il tè, affettiamo il pane fresco, sistemiamo i dolci, tagliamo l’affettato e il formaggio a fettine, sbucciamo e tagliamo la frutta per la macedonia. E poi vi aspettiamo.

Quella che oggi è la sala colazioni, una volta era la sala da pranzo del padrone della villa. Quando il casolare fu rinnovato nel 2009, la composizione della parte padronale della casa rimase invariata. Un lungo tavolo in legno scuro con delle gambe massicce occupa metà dello spazio, l’altra metà è invece occupata dal salotto, con i divani e un antico camino.   

Durante il passato inverno abbiamo sentito l’esigenza di rivalutare questo spazio ed eliminare alcuni oggetti portati qui per necessità ma che non si armonizzavano con il resto dell’ambiente. Per prima cosa abbiamo fatto riverniciare le pareti di un colore più chiaro del precedente, per illuminare l’ambiente. Poi abbiamo fatto il classico decluttering di oggetti e mobili che proprio non si addicevano alla sala.

E da qui, vorrei iniziare una lunga parentesi sui miei gusti personali in fatto di home decor.

Quando abbiamo iniziato a decorare Il Pignocco nel 2009, ad arredare le camere, a scegliere i colori per le pareti e per le persiane, i nostri genitori hanno lasciato la loro impronta. Mio padre ama tutto ciò che è vecchio, anche arrugginito, scolorito, consumato. In atre parole adora qualsiasi oggetto che abbia una storia alle spalle, che sia vissuto. Mia madre ama le cose eleganti, fatte con materiali in legno, dai colori naturali, tenui. Inizialmente ho faticato ad entrare in questo mondo. Venivo da un lavoro nel commercio di arredo moderno, potete solo immaginare! Anzi ammetto che all’inizio ho sbuffato! Avrei voluto uno stile diverso, più giovane ma, piano piano, ho compreso il bello dietro gli oggetti che hanno un passato alle spalle.

Ritorniamo alla sala colazioni e al tempo prezioso che abbiamo avuto quest’inverno: tempo di uscire ogni mattina alla ricerca di vecchi tavoli e vecchi mobili. E meravigliarmi e stupirmi di fronte a vecchie credenze, appendiabiti degli anni ’80, antichi servizi di piatti, le macchine da cucire di una volta, quelle con il pedale sotto.

Non è facile trovare i giusti pezzi di arredo. Certo, se apri un catalogo online, in breve tempo e comodamente seduti alla propria scrivania, si può acquistare ciò che più si desidera, del colore e dalle misure giuste. Quando invece entri ed esci da negozi di antiquariato, vecchie cantine piene di vecchia roba, mercatini dell'usato con frequenza mensile, allora la storia è ben diversa.

Quando ho intravisto un tavolo quadrato allungabile, nascosto sotto una pila di vecchi tavoli e comodini e mimetizzato sotto uno spesso strato di polvere, ho capito che era lui. Che emozione! Le misure erano perfette. L’ho guardato bene e ho visto quello che avrebbe potuto diventare dopo il restauro. L’artigiano ha poi compiuto il miracolo: quel vecchio legno polveroso è diventato un tavolo elegante di colore scuro, con una bellissima venatura. Ora lo teniamo vicino ad un divano, con un bel pizzo ed un sopramobile sopra: all’occorrenza allunghiamo la piana e può ospitare fino a 6 ospiti per la colazione della mattina.

La ricerca della credenzina che ora racchiude piatti, tazze e bicchieri, richiederebbe ore di narrazione. Dopo telefonate, discussioni familiari, ricerche con metro alla mano, per Pasqua la credenza sostituiva un precedente e brutto tavolo moderno che avevamo coperto e nascosto sotto una tovaglia.

Ma la chicca che ci rende felici ogni volta che entriamo in sala colazioni è la vecchia cucitrice della nonna. L’abbiamo ritrovata casualmente nel casolare chiusa e coperta da vecchie cose. Quando abbiamo estratto la cucitrice, abbiamo ritrovato anche l’ultimo rotolino di filo della nonna, che non abbiamo osato spostare ma che veneriamo come un prezioso cimelio di famiglia.

Qualche nuova sedia in vero legno e cuoio ha completato l’ambiente.

Poi Anna ha avuto la brillante idea di togliere la TV. Quella TV moderna non si armonizzava con il salotto padronale. Nostro padre si è dimostrato un po’ seccato dall'assenza della TV ma vabbè, che dire, si adeguerà!

Se entro in salotto oggi mi accorgo che tutto ha una sua storia: le credenze, i soprammobili, i tavoli, i quadri. Dietro ogni oggetto c’è un racconto, un aneddoto, una curiosità. Se vorrete, sarò qui, a raccontarvi una di queste storie durante il vostro soggiorno da noi.

Ci vediamo presto,
Francesca